Amici di zampa

Corvo imperiale

  • Nome comune:

    Corvo imperiale – Common Raven
  • Nome scientifico:

    Corvus corax (Linnaeus, 1758)
  • Classe:

    Aves
  • Ordine:

    Passeriformes
  • Famiglia:

    Corvidae

si tratta del più grande passeriforme al mondo: gli esemplari adulti possono raggiungere i 55-70 centimetri di lunghezza, un’apertura alare fino a 130 centimetri e un peso corporeo di 0,9-1,5 chilogrammi. Il piumaggio risulta completamente nero e lucido, il becco è robusto e ricurvo e il volo è potente, spesso caratterizzato da planate e acrobazie. Si tratta di una specie estremamente intelligente, curiosa, capace di usare strumenti molto diversi e risolvere problemi anche complessi.

la dieta è onnivora e opportunista: la specie si alimenta infatti di carogne, piccoli vertebrati, uova e insetti, ma anche di frutta, semi e rifiuti umani. Si tratta di una specie che ha un ruolo ecologico molto importante in quanto “specie spazzino”.

le coppie sono monogame e spesso sono stabili per tutta la vita. Il periodo riproduttivo si estende tra febbraio e aprile nelle zone temperate e il nido viene costruito su alberi alti, scogliere o strutture artificiali. A ogni evento riproduttivo vengono deposte dalle 3 alle 7 uova, che vengono incubate per circa 20 giorni. Una volta nati, i piccoli vengono alimentati da entrambi i genitori e prendono il volo a circa 5-7 settimane di vita.

si tratta di una specie che presenta un’ampia distribuzione nell’emisfero settentrionale: si trova infatti in Europa, Asia, Nord America e Nord Africa e predilige zone aperte o semiaperte di ambienti molto vari, tra cui montagne, foreste, coste, tundre, deserti e anche aree urbane.

la popolazione mondiale viene descritta come stabile o in crescita grazie alla sua grandissima capacità di adattamento all’ambiente antropizzato e la specie viene classificata dalla IUCN come a rischio minimo di estinzione (Least Concern – LC).

Alpaca

  • Nome comune:

    Alpaca – Alpaca
  • Nome scientifico:

    Vicugna pacos (Linnaeus, 1758)
  • Classe:

    Mammalia
  • Ordine:

    Artiodactyla
  • Famiglia:

    Camelidae

l’alpaca è caratterizzato da un corpo snello, un collo lungo, due orecchie dritte a forma di lancia e una lana molto soffice, presente in 22 tonalità dal bianco al nero. Un esemplare adulto raggiunge un’altezza al garrese di circa 80-100 centimetri e un peso corporeo di circa 55-65 chilogrammi. Si tratta di un animale domestico, che vive in gruppi e comunica attraverso suoni e posture.

la dieta erbivora si compone prevalentemente di erba, muschi, licheni e arbusti. Si tratta di una specie semi-ruminante: presenta infatti tre stomaci che permettono una digestione molto efficiente della cellulosa. Inoltre, l’alpaca non danneggia il suolo poiché quando si alimenta pizzica l’erba senza sradicarla con i denti.

dopo una gestazione di circa 11 mesi, le femmine danno alla luce un solo cucciolo, che viene chiamato “cria”. I piccoli camminano poco dopo la nascita e vengono svezzati completamente in 6-8 mesi. Il raggiungimento della maturità sessuale avviene intorno a 1,5-2 anni di età.

originario delle Ande del Sud America (Perù, Bolivia, Ecuador e Cile), oggi l’alpaca è diffuso in altre parti del mondo, come Australia, Europa e Stati Uniti. Gli habitat naturali di questa specie sono gli altipiani andini tra i 3.500 e i 5.000 metri di altitudine, caratterizzati da ambienti aridi, freddi e con forti escursioni termiche

si tratta di una specie domestica non minacciata in natura che deriva dalla vicugna selvatica (Vicugna vicugna), specie protetta classificata dalla IUCN come a rischio minimo di estinzione (Least Concern – LC). l’alpaca viene allevato non per la carne, ma per la sua fibra, considerata tra le più pregiate, morbide e calde al mondo e, in funzione delle caratteristiche della fibra, si possono distinguere due diverse razze: Huacaya, animali caratterizzati da una lana più soffice e arricciata, e Suri, animali che presentano una lana più liscia e setosa. L’allevamento sostenibile dell’alpaca gioca un ruolo molto importante per le comunità locali andine e nella conservazione dell’ecosistema di alta quota.